martedì 2 dicembre 2008

Ma, perché non mi parli in italiano?


DI MARIO ROSALDO
AGGIORNAMENTO: 3 NOVEMBRE 2017




Questa notte sono stato a casa del professore Giovanni Altomare. L'appuntamento era verso le otto. Arrivo puntualmente, ma non busso alla porta, aspetto fino alle otto e cinque. Il professore sembra non aspettare nessuno, veste una maglietta bianca che si usa normalmente per stare comodo in casa. Comunque, mi da il benvenuto sorridendo e mi invita ad entrare.

Al cortile interno si arriva attraversando il garage. Nel cortile c'é una tavola circolare in ferro battuto. Mi lascia seduto alla tavola e va a cercare qualcosa nel soggiorno, dopo esce dalla casa con un posacenere nella sinistra ed una sigaretta accesa nella destra. Il viaggio si ripete due o tre volte e davante me si forma una piccola montagna di ricordi: diplome, giornali, fotografie, libri, prospetti, guide turistiche, eccetera.

Adesso porta una camicia sbottonata e fuma. Si dice che il fumo della sigaretta viaggia sempre nella direzione di chi non fuma, questa volta non è l'eccezione. Ancora posso sentire il fumo nelle mie vie aeree. Comincia a raccontare l'esperienza d'essere rimasto in Messico e promette di scriverlo per pubblicarlo nel suo blog. A questo punto mi domanda, «ma, perché non mi parli in italiano?» Quindi, da parte mia, ho promesso di pensare e parlare di più in italiano.

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